Lo Shooting

Insieme al team ho organizzato questo shooting di intimo per il mio portfolio personale. L’intenzione era quella di avere 3 set  e 3 cambi distinti.

Approfittando di questo shooting e avendo per le mani la nuova camera di casa Nikon ( z6II)  ho deciso di metterla a confronto con il modello prima e vedere se durante lo shooting avrei notato particolari differenze.

Nelb Rodrigues 03 Terzo Outfit RDP0758 4k | Nelb Rodrigues
Ainhoa Foti Rodriguez Lingerie set shot by Nelb Rodrigues

Il Team

Per quanto riguarda il team eravamo in 5 sul set con me incluso. 

Se mi seguite da tanto sapete che tutti i miei set (o quasi) sono improvvisati e principalmente le uniche figure sul set oltre a me sono la modella (ovviamente) e il videomaker che gira i b roll che poi andrete a vedere nel video finale.

Quindi tutti i video, i set e le foto che avete visto finora sul mio canale erano tutti decisi da me confrontandomi a volte con la modella.

In questo shooting il team era composto da: 

Model:  Ainhoa Foti Rodriguez
MakeUp & Hair Styling:  Filippo Ferrari
Stylist:  Michela Timpanaro
Backstage: Simone Cioè

Setup 1: Nikon Z6 + 35mm Sigma Art + fake promist filter

Setup 2: Nikon Z6II + 24-70mm S Nikkor Z

Location e Luce

Partiamo quindi con la nota migliore ma allo stesso tempo dolente di questo shooting, location e luce.

Nonostante la location fosse una delle più belle in cui avessi mai scattato per colori, arredamenti e divisione degli spazi la nota dolente è stata la scarsità di luce. Noterete infatti durante lo shooting che nonostante stessimo scattando nel primo pomeriggio, la luce non era delle migliori.

Solita giornata grigia di Milano dove il sole non è mai uscito nemmeno per sbaglio.

L’unica cosa che avevo con me in questo caso era il  mio faremo Godox di fiducia ma senza un softbox, quindi la possibilità di puntare direttamente  la luce sulla modella.

Questo mi ha reso estremamente difficile lavorare solo con luce naturale e quindi ho dovuto arrangiare creando dei punti luce con faresti già presenti in location.

Struttura dello shooting

Qui arriva la parte più bella e quella che essenzialmente è nata per caso ovvero l’idea di utilizzare due macchine in simultanea o quasi per essere più versatili durante lo shooting e avere due mood diversi.

Avevamo già lo shooting diviso in 3 cambi di outfit quindi utilizzare due camere sembrava una scelta abbastanza rischiosa perché rischiavo di allungare fin troppo lo shooting però ne valeva la pena sia per testare la Z6II che per creare un reale confronto tra la Z6 e la Z6II durante uno shooting vero per vedere se notavo cambiamenti.

Sulla mia Z6 ho deciso di montare il 35mm Art dove spesso ho tenuto montato il filtro con la vaselina per avere un look più nebbioso (onirico) mentre sulla Z6II ho deciso di tenere montato il 24-70 Sigma art che ho utilizzato per scatti più ricchi di dettaglio e nitidezza.

Ho voluto creare questi due mood proprio per rendermi conto e mostrare anche in video come un leggero cambiamento possa effettivamente cambiare un intero shooting.

Z6 vs Z6II - Una piccola parentesi

Non ho notato nessuna vera differenza tangibile che non  dipendesse dalle impostazioni mie personali. Switchare tra una camera e l’altra è stato facile, semplice e salvo 2/3 impostazioni che ho cambiato sulla mia, impercettibile.

Nella lavorazione dei file, stessa cosa, non ho notato nessun cambiamento sostanziale. Se state cercando di decidere tra una camera e l’altra vi consiglio di andare per il risparmio (almeno dal punto di vita fotografico) oppure di vedere se i cambiamenti esterni come il dual slot siano necessari per quello che fate.

Primo Outfit

Ho deciso di scattare un outfit per “stanza” (o per spazio) in modo da avere più varietà durante lo shooting e risultare meno monotono.
Abbiamo deciso di cominciare con l’outfit più bello dei 3  e approfittare della luce per portare a casa un risultato sicuro prima di procedere con gli altri.
Infatti qui abbiamo testato alcune varianti come la giacca sulle spalle, i guanti neri  e il cambio di mood con la luce arancio/rossa.

Essendo nero non ho avuto problemi a gestirlo nella scena a livello di colori.

Secondo Outfit

Il secondo outfit per me è stato quello più difficile da gestire, sia a livello di inquadrature (che avrei potuto migliorare sicuramente) sia a livello di luci e colori.

La difficoltà qui è stata che la luce naturale oramai era molto scarsa e non abbastanza da permettermi di fare a meno di quella artificiale.

La luce artificiale poi essendo gialla mi ha creato un po’ di casini in post produzione per recuperare i colori della pelle e staccarli dall’arancio del intimo.

Come se non bastasse anche usare il godo per controbilanciare, in certe angolazioni faceva si che la sua luce fredda interferisse con la luce calda della scena.

Penso che sia l’unico outfit per cui ho utilizzato il 35mm senza il filtro montato.

Questo è stato uno di quegli outfit che avrei preferito scattare con un bel raggio di sole che entra della finestra con una luce forte. Pazienza.

Terzo Outfit

Purtroppo non ho potuto dedicare a questo outfit il tempo che meritava dato che lo abbiamo fatto per ultimo. Tra tutti è quello che secondo me metteva più in risalto le forme e se conoscete la mia fotografia sapete di cosa sto parlando.

Per scattare questa parte del set ho arredato con 2/3 props un angolino e anche qui ho scattato sia con il 35mm e il filtro fake (chiamiamolo cosi) che con il 24/ 70 per un look un po’ più nitido.

Qui quelle con il filtro mi piacciono di più per il fatto che smorzano molto la luce superiore

Conclusioni

Vi ho già detto che tra le due macchine non c’era molta differenza.

Se vogliamo parlare dell’utilizzo di due lenti diverse, una fissa e una variabile durante lo stesso shooting ci sarebbe da dire che:

Focale fissa:
La focale fissa mi dava un risultato sicuro perché sapevo cosa stavo cercando quando la utilizzavo. Sapevo benissimo la distanza migliore in cui ritrovare le inquadrature che mi piacciono.

Focale variabile:
Con la focale variabile tranne che a 24mm tutto il resto è stato una ricerca costante di nuovi punti ma invece che cercare con la distanza dal soggetto cercavo anche con lo zoom  che distanza tra i piani focali fosse quella più adatta.

Ho finito lo shooting con esattamente 659 foto sia sulla prima che sulla seconda camera. Questo per dirvi che per quanto sia diverso l’approccio alla ricerca dello scatto che si vuole fare, la ricerca e la quantità di tentativi per arrivarci rimane la stessa (almeno nel mio caso).

E’ stato davvero un bell’esperimento.